Poesie, rap, fiabe… Nei testi dei ragazzi della scuola Fermi di Langhirano per One Billion Rising suona una voce nuova e limpida per spingerci a cambiare, tutti e tutte insieme. Ecco le loro parole.
- Poesia di Giulia Cervi Mellini 3° D
Ci sono tantissimi tipi di fiori
alti e maestosi, spinosi e velenosi
ma anche esili, piccoli e fragili.
Tutti i fiori sono così belli,
così belli che possono far male,
così belli che a guardarli ci incantiamo.
Ci si innamora spesso di un fiore
maestosamente crudele,
quella rosa bianca
che ci prende e ci uccide.
Siamo fiori fragili,
come un soffione ci spargiamo
se qualcuno con forza
ci maneggerà.
Riescono a prenderci dalla radice,
ci fanno soffrire,
ci prendono in modo manesco,
crudele e senza rispetto.
Non dovrebbero capirci?
Essere comprensivi?
Amorevoli ed empatici?
Siamo cadute a loro
come pioggia sul terreno
Ci hanno preso le nuvole grigie,
troppo arrabbiate per contenerci,
troppo arrabbiate da doverci sfogare.
La mia pelle ormai non è più rosa,
che cosa sono queste macchie dipinte di viola?
Il tempo passa,
sono ormai pronta,
mi hanno tagliata,
come mai il dolore non passa?
Mi avevano detto che era per il mio bene,
che avrei trovato un principe azzurro,
eppure a cammelli mi hanno data
ad un sovrano vecchio e con la barba.
Mi hanno toccata,
ad una festa ero andata,
per tutti la colpa era mia
e non di quel mostro che mi ha aggredita.
In mezzo alle vie oscure mi incamminai,
piena di fischi mi ritrovai.
Quanto rumore in queste vie!
Tappati le orecchie
e poi corri via.
Questo prima o poi dovrà finire,
basta pugni per il mio bene,
mi devo far sentire,
basta trucco per nascondere i segni.
Questa vita non è più mia,
ma adesso mi riprendo le ali
e volo via.
2. Testo di Matteo 3° A
In questo anno scolastico abbiamo parlato molto della violenza sulle donne; abbiamo preso parte al progetto “One billion rising” nel corso del quale il 4 ottobre siamo rimasti a scuola più ore del solito e abbiamo incontrato delle associazioni il cui ruolo è quello di aiutare le donne vittime di violenze e di prevenire le discriminazioni di genere.
Onestamente della giornata del 4 ottobre mi sono rimasti più impressi i dati sulla violenza di genere di cui non ero a conoscenza, come per esempio che una donna su tre nel corso della propria vita subisce qualche violenza.
Abbiamo anche parlato dei vari tipi di violenze delle quali non sapevo l’esistenza o che conoscevo solo per sentito dire in televisione.
Il 14 febbraio noi con tutta la scuola scenderemo in piazza per manifestare contro la violenza sulle donne, il motivo principale per protestare, secondo me, sono gli stereotipi in generale, ma più precisamente quelli che non permettono alle donne di poter fare il lavoro dei propri sogni perchè fermate da quelle persone che privilegiano gli uomini pensando che siano migliori delle donne, anche se queste ultime hanno le stesse possibilità di chiunque altro.
Abbiamo anche letto un libro intitolato “Dovremmo essere tutti femministi” di Chimamanda Ngozi Adichie che parla del sessismo e di come contrastarlo.
Alla fine della lettura del libro sono riuscito a capire cosa sono per me il sessismo e il femminismo.
Il sessismo è quando una persona discrimina un’altra persona solo perché di sesso opposto, tramite vari modi, come la violenza economica, fisica, psicologica o sessuale, senza un valido motivo e in ogni caso il motivo per commettere violenza non è mai valido.
Invece il femminismo è quando un uomo o una donna combatte per la parità dei diritti tra i due generi.
Io la penso così perché concordo con Chimamanda che è una famosa scrittrice.
Ma c’è gente che la vede in modo diverso e crede che possano essere femministe solo le femmine e che le femministe facciano sempre le antipatiche e le scontrose.
Per me non è così però perché una femminista non deve per forza essere scontrosa o per forza una donna, ma può esserlo anche un uomo.
Io per esempio prima di questo progetto non mi sarei definito un femminista, ma solo perché non ne conoscevo il significato, pensavo che le femministe fossero quelle donne che ritengono il loro genere superiore ai maschi, ma ora posso dire di essere femminista perché ne conosco il vero significato.
Quindi per me, come dice Chimamanda, dovremmo essere tutti femministi perché è sia utile alle donne per ottenere pari diritti ma anche ai maschi i quali forse vivrebbero meglio collaborando con le donne al posto di sottometterle.
3. Lettera di Elisa 3° C
Buongiorno a chiunque stia leggendo o ascoltando questa lettera,
oggi desidero spiegare a tutti il percorso che abbiamo fatto per arrivare fino a qui, un percorso sulle violenze di genere, sui veri diritti delle donne, sul femminismo e su tutto quello che sta succedendo nel mondo.
Tutto è cominciato martedì 4 ottobre con l’introduzione al progetto “One Billion Rising” ovvero “un miliardo di persone si sollevano”: un miliardo di persone che oggi decidono di alzare la voce, un miliardo da ogni parte del mondo, e noi oggi facciamo parte di quel miliardo. Ora torniamo al pomeriggio del 4 ottobre: abbiamo fatto dei brainstorming, in cui abbiamo suggerito la nostra idea a proposito del maschilismo e della violenza. Abbiamo avuto un breve incontro con il centro Antiviolenza e l’orchestra Pistapòci e poi abbiamo svolto altri laboratori; nei giorni successivi abbiamo composto un rap contro la violenza sulle donne, e poi c’è stato un libro, sì, un libro di Chimamanda Ngozi Adichie, un libro sul femminismo che ci ha fatto capire perché le donne lottano per i propri diritti, e perché tra questi diritti c’è la libertà di vivere una vita degna di essere vissuta, senza aver paura di essere discriminate, una vita per la quale gli uomini invece non hanno mai dovuto lottare poiché la possedevano fin dall’inizio. Ma adesso tutti dovrebbero scendere in campo a combattere, non solo gli iraniani, giovani donne e uomini che portano avanti la battaglia per i diritti nel nome di Mahsa Amini; questa non sarà una battaglia con le armi, ma una battaglia di parole: le catene da spezzare sono anche dentro la testa delle persone, non sarà facile né breve perché i pregiudizi sono duri a morire, ma è una battaglia da combattere per il semplice fatto che il futuro va sudato. Mi è stato chiesto di dirvi cosa ho scoperto di nuovo, in realtà ho solo confermato le mie riflessioni sul fatto che è stupido mettere a repentaglio la vita di un altra persona facendole del male o non facendola sentire a suo agio, semplicemente perché è femmina, come se il genere si scegliesse all’inizio della vita.
Poi c’è stato l’incontro con “Maschi che S’immischiano”, un’associazione di uomini e donne che si occupa di violenza. Questo incontro mi ha aiutato, o meglio, ci ha aiutato a capire che come il rosa sta bene ai maschi, l’azzurro sta bene alle femmine, ma non sono qui per parlare di colori, sono qui per dirvi che la violenza non nasce dal nulla e all’improvviso, in una mente malata, lontano da noi, nasce dai pregiudizi che la specie umana ha fatto diventare “tradizioni” oppure “modi di dire” che sembrano innocenti e hanno a che fare anche con il rosa e l’azzurro. Ora se devo dirvi cosa ho provato vi dirò: vergogna, perché mi sono accorta che la metà della specie umana è ancora così ignorante da lasciar passare degli atti inconcepibili come la violenza sessuale con le semplici parole “Se l’è cercata” o per il fatto che le mie amiche siano state discriminate in modi che preferisco non descrivere, e vi ho fatto solo due esempi.
Così si conclude la mia lettera, spero che l’abbiate ascoltata, a differenza di tante altre voci, che ogni giorno, vengono ignorate.
4. Lettera di Francesca 2° D
Cara bestia.
Ho sentito tante storie su di te in tivù, alla radio, sui giornali, e ti chiedo perchè? Ho provato ad immedesimarmi nei tuoi panni, ma sono arrivata alla conclusione che una ragione logica che giustifichi le tue azioni non c’è. Perchè devi prevalere, possedere e controllare le persone? Così facendo sembri un bambino che, sentendosi debole, si comporta male solo per sentirsi “grande”. La differenza è che tu sei un “grande”, un marito, un fidanzato, un padre, ma anche solo un uomo apparentemente semplice che però sa trasformarsi in una belva feroce che porta distruzione e a volte morte a chiunque incontra. E dopo cosa fai? Cerchi di risolvere tutto con uno “scusa”, un miserabile “scusa” che da te pronunciato non ha nessun valore e scompare nell’aria al primo sospiro di vento. La parola “scusa” in certi casi ha significato, ma non puoi mettere sullo stesso piano sporcare la tovaglia col ragù e violentare una donna fino a farle perdere i sensi.
Però se fossi da solo, sarebbe piuttosto semplice fermarti e cercare di capirti, ma non sei ingenuo e ti sei creato un esercito silenzioso che non fa la guerra con le armi, ma con il suo silenzio e la sua “neutralità”, che tanto neutra non è, perché non denunciando, restando zitto e non mettendosi prontamente a difesa di chi subisce, si diventa automaticamente colpevoli, complici di una bestia, che ci fa tanta paura, ma da cui non sappiamo scappare, per il terrore di avere problemi. Così queste persone, senza accorgersene, si trasformano in piccoli cloni della bestia, dei mostriciattoli, che imparano a ferire, non solo alzando le mani, ma anche solo con le parole, che spesso vanno più in profondità dei pugni e dei calci, perché le urla di un padre, la rabbia di un marito o il disgusto degli omofobi, restano incastonate nella pelle delle vittime, e purtroppo la bestia e i mostriciattoli hanno imparato astutamente ad usare le parole per distruggere le certezze delle persone fino a farle crollare indifese. Io però non resterò in silenzio e alzerò la voce per fare cadere il tuo impero del terrore e non mi fermerò finché anche tu non la smetterai.
Visto che penso che a nessuno si debba augurare del male, nemmeno ad una bestia, quindi ti saluto e mi auguro che tu possa cambiare in meglio.
Cordiali saluti da un’ antagonista delle bestie.
5. Fiaba di Alberto 1° D
VIETATO RUBARE I COLORI
Tanto tempo fa le farfalle erano tutte colorate, bellissime e ammirate da tutti gli abitanti del bosco. I fiori si aprivano al loro passaggio, allargavano i petali perché si posassero e li sfiorassero con le loro carezze.
Tutto sembrava perfetto, ma pian piano, le farfalle cominciarono a scomparire e nessuno sapeva il perché.
Un giorno la farfalla più popolare, Matilde, vide un fiore molto particolare: ogni petalo aveva un colore diverso ed emanava un dolce e invitante profumo. Era un fiore stregato e, quando Matilde si posò su di esso, perse conoscenza.
Si risvegliò nel buco di un albero, si accorse che le sue ali erano sparite.
Cercò di fuggire, ma non c’era via d’uscita.
Si ritrovò tra le zampe del camaleonte Orco, il colpevole di tutte le sparizioni.
Siccome non aveva l’abilita di mimetizzarsi catturava le farfalle per rubargli loro i colori.
La povera farfalla rimase rinchiusa senza vedere il cielo, il sole, le stelle e tutti gli amici.
A breve sarebbe morta.
Un giorno gli abitanti del bosco fecero un’assemblea e decisero di cercare Matilde e il colpevole di tutte le sparizioni.
Fu lo scoiattolo Salvatore a insospettirsi per primo del camaleonte quando lo vide scomparire nei pressi di un tronco. Aspettò che il camaleonte uscisse, chiamò gli amici e insieme liberarono Matilde, appena in tempo perché non morisse come le altre farfalle.
Diedero la caccia al camaleonte e lo costrinsero a restituire le ali.
Solo circondata dall’amore degli amici Matilde trovò la forza di riprendersi i suoi colori.
6. Diario di Anna Ughetti
18/02/2023
Caro Diario,
oggi volevo raccontarti alcune delle esperienze che ho avuto modo di fare questa settimana. La prima è il progetto OBR svolto il 14 febbraio, la seconda l’uscita al Regio il 15 febbraio.
Il 14 siamo rimasti a scuola fino alle 18:00 per recuperare il ponte del 7 gennaio, ma alle 16:30 siamo andati in piazza per prender parte a questa manifestazione internazionale chiamata “One Billion Rising”.
All’inizio non è che morissi dalla voglia di andare in piazza a ballare, però quando ci sono arrivata ero con dei miei compagni, quindi l’ho passato come un pomeriggio divertente in compagnia dei miei amici.
Alla fine di questa esperienza ero molto fiera di tutti gli sforzi fatti per imparare quel balletto, “Break the chain”, di essermi impegnata per comporre il testo rap (anche se non ha vinto il nostro), di aver svolto tutte le attività iniziate il 4 ottobre con “Maschi che si immischiano” e di aver partecipato ai lavori individuali e di gruppo legati al 25 novembre (la giornata mondiale contro la violenza sulle donne), perché tutto questo mi ha insegnato che non sono i potenti a cambiare in mondo: tutti con piccoli gesti quotidiani possiamo risolvere un grande problema comune.
Questa manifestazione mi ha fatto provare molte emozioni diverse: rabbia quando i miei compagni se ne fregavano del ballo utilizzando la scusa di non essere in prima fila, gioia quando ho visto molti miei amici che si impegnavano a fare il balletto sebbene fosse quasi impossibile riuscirci e, ovviamente, stanchezza alla fine della giornata perché era stata molto intensa.
A presto,
Anna Ughetti
7. Tema di Chiara
Caro Diario,
ti scrivo per parlarti di tutte le cose che ho fatto questa settimana, nella quale mi sono divertita molto, infatti giovedì, sono andata in gita premio a Verona, dove abbiamo visitato l’Arena, la casa di Giulietta e la chiesa del prete che ci ha ospitato nel suo oratorio, in cui abbiamo consumato il nostro pranzo.
Mercoledì, siamo andati al teatro Regio di Parma, dove abbiamo visto l’opera:”Il matrimonio segreto”.
Ma, vorrei soffermarmi su martedì quando siamo andati in piazza Garibaldi a ballare come protesta contro la violenza di genere, in particolar modo, quella sulle donne, che è un problema che ancora oggi influenza la nostra società.
In realtà, il ballo è solo una parte del progetto a cui abbiamo aderito, ovvero “One Billion Rising”, cioè un milione di persone che si sollevano per dire stop alla violenza sulle donne.
Dopo la nostra performance, ci sono state le letture di temi, favole, poesie e testi rap scritti da noi.
In più nelle ore di arte, siamo stati divisi in gruppi per la realizzazione di cartelloni, che abbiamo portato alla manifestazione di martedì.
Personalmente, ciò che ho trovato più bello è stato il fatto che, quando siamo arrivati, alle 16:00 circa, c’erano tantissime persone lì ad aspettarci e successivamente ne sono arrivate molte altre, quindi questa è la prova del fatto che avevano capito l’ importanza della nostra causa.
Inoltre penso che, nonostante tutta la fatica e il tempo che ci abbiamo messo, ne sia valsa la pena, questo detto da me, una che odia ballare, ma che ha capito l’importanza di ciò che stava facendo, quindi l’ha fatto comunque.
In più, devo ammettere che quando ero in piazza ho provato molto imbarazzo, ma anche orgoglio per tutto quello che abbiamo fatto.
Detto ciò, spero veramente che il nostro ballo e le nostre letture non siano state solo uno spettacolino, ma un segnale, anche se non grande, ma che comunque c’è stato.
Io ti saluto, ci sentiamo presto.
Chiara
8. Rap 1° E
Con questo mio rap lo sai che io
ti voglio dire/
Che questi tuoi sbagli presto devono finire/
Perché abbiamo ancora tanta strada da affrontare /
Per cambiare il modo maschilista di pensare /
Per non esser schiavi dell’odio e la prepotenza /
Di chi usa le mani non cuore ed intelligenza/
Perché chi minaccia chi offende e mette catene /
È solamente un mostro che certo non ti vuol bene /
Quindi donne amatevi e dopo fatevi amare /
Da chi questo verbo davvero sa coniugare /
Perché non finiate in un gioco pericoloso /
Strette nelle mani di un uomo pazzo e rabbioso /
Perché un uomo vero ti ama e ti rassicura /
Anche nei momenti di ansia e nella paura /
Parte forte un grido basta al clima di terrore /
Dalla prima E lanciamo un inno per l’amore
9. Rap 2° B
La donna si merita amore e l’affetto /
La sua libertà la gioia e il rispetto /
Non un vigliacco o una sporca
carogna /
Che la maltratti e non provi vergogna /
Picchi una donna? Sei solo un
fifone /
Un grande codardo non certo un leone /
Un uomo da poco un cervello demente /
Che gode nel farci soffrir gravemente /
Senza rimorsi ne onore o
coscienza /
Parli di amore ma è solo
violenza /
Che non si cancella alla prima carezza /
Ma lascia disgusto dolore e amarezza /
Quindi noi tutte qui facciamo rete /
Ora e per sempre ci ritroverete /
Strette a cantare un messaggio profondo /
Per tutte le donne che esistono al mondo /
10. Rap 3° D
Ciao tesoro dove devi andare? /
Che ci fai da sola? Ti posso accompagnare? /
Grazie fa lo stesso ti devi accontentare/
Chiedo solamente di lasciarmi stare /
Dai facciamo un giro ti porto dove vivo /
Guarda non ci tengo. Chiuso, negativo. /
Dai andiamo insieme, di strano cosa c’è? /
No vattene non voglio star con te /
Non puoi cancellarmi così velocemente/
Io ci sarò per sempre per sempre per sempre /
Resta muta e zitta tu sei solo mia /
Quindi non pensare di poter andar
via /
Oggi troppe storie iniziano così /
E la realtà è più tragica dei film /
Quindi sai che siamo seri perché non si scherza qui /
E ogni donna può contare su di me e sulla mia classe Terza D
11. Rap 3° E
Tante le parole
ma un unico fine
Perché la violenza
Non ha più confine
Parlo di ragazze
Innocenti e pure
Parlo di violenze
Parlo di torture
Che su corpo ed anima
Creano una ferita
Che per cancellarla
Non basterà una vita
Fin che anche gridare
Può sembrare inutile
E ti puoi salvare
Solo tra le nuvole
Sola mentre sanguini
Vestita di lividi
Con negli occhi immagini
Che fan venire i brividi
Su le mani tutti in pista per un mondo meno oscuro /
Combattiamo l’egoista perché in ballo c’è il futuro/
Per avere la certezza di aver vinto la violenza /
Per un mondo di dolcezza non di cieca indifferenza /
Canteremo giorno e notte con la testa sempre alzata /
Anche con le ossa rotte continuando la ballata /
Per la gente di passaggio e quella ferma ad ascoltare/
Vi portiam questo messaggio per l’amore universale
12. Rap 1° A
Se la donna vuoi amare
non la devi maltrattare.
Sii gentile
se in gabbia non vuoi finire.
Alla donna non fare male
E della sua fiducia non abusare.
Guarda la donna con incanto
e del suo fascino non essere stanco.
Rit. La violenza gira tra dolore e rabbia
il maschilismo ti ingabbia.
La donna è una farfalla
e l’unica cosa che la fa stare a galla.
Della violenza nel mondo si può fare senza
ma della gentilezza non ce n’è eccedenza.
La donna è solo maltrattata,
dall’azione che fa l’uomo va liberata.
La violenza gira tra dolore e rabbia
il maschilismo ti ingabbia.
In una casa buia e invecchiata
una donna all’interno viene maltrattata.
Una donna picchiata da un matto
e bullizzata da un omone strafatto.
La violenza gira tra dolore e rabbia
il maschilismo ti ingabbia.
Da molto lontano
abbiamo visto qualcosa che odiamo
VIOLENZA:
fisica, psicologica, sessuale e commerciale.
Sembra quasi un arma letale
che fa molto male…
Come un carro armato
che ha appena sparato.
Nel mondo non c’è più la pace
ed è per quello che ci dispiace.
La violenza gira tra dolore e rabbia
il maschilismo ti ingabbia.
13. Rap 1° B
Voi farete pure sul serio ma almeno io scriverò un criterio.
Noi non perderemo mai al massimo sei tu quella che lo farai.
Io non andrò mai in prigione ma farò la mia confessione.
Cara mia io farò carriera non come te che fai la guerriera.
Io sarò pure una lumaca su un sasso ma almeno io non mi schiaccio.
Noi siamo contro la violenza
e l’affrontiamo con coscienza
smettila di picchiare
e inizia a pensare.
Smettila di insultare
che nessuno ti vuole ascoltare.
Non mi comandare
posso fare quello che mi pare.
Io voglio la pace
ma tu non ne sei capace.
Non fare il falso
che tanto sei scarso.
Le forze del male non vinceranno
pace e amore le sconfiggeranno.
14. Rap 1° C
VOGLIAMO UN MONDO SENZA VIOLENZA
- Sugli stereotipi non si deve scherzare
- Quindi stai zitto e non farmi arrabbiare
- Bullismo razzismo son cose violente
- Pugni schiaffi fan sol male alla gente
- Le minacce sono aumentate
- Adesso è il momento che la finiate
- Queste cose vanno evitate
- E non vanno sottovalutate
- Stupro ricatto son cose insensate
- Che di certo non vanno ignorate
- Adesso lo stalking è molto frequente
- E questa cosa non va bene per niente
- Colore della pelle orientamento sessuale
- Non sono cose da criticare
- Prima di picchiare ci devi pensare
- Perché è più importante imparare a parlare
- Le donne non vanno maltrattate
- E come ogni essere vivente vanno rispettate
- Le persone disabili non vanno insultate
- Ma con tutto il cuore vanno aiutate
- I sogni delle donne
- Sono stati cancellati con delle stupide gomme
- Noi bambini ve lo diciamo
- È diverso il mondo che vogliamo
- Speriamo che questo rap insegni un cosa
- La violenza è una gran brutta cosa
15. Rap 1° D
La violenza è brutale
chi la esercita è da legare
tortura è illegale mai impedire di lavorare
io sono fatta così tu non mi puoi usare.
Io non sono un gioco né uno scopo
io sono una donna libera e per te questa dev’essere una cosa normale, una cosa da rielaborare
provate ad immaginare un mondo senza donne non si potrebbe nemmeno pensare
noi non ci dovete sfruttare.
Io ho i tuoi stessi diritti
ma tu mi picchi
hai lo scopo di farmi soffrire
voglio farlo finire.
Quindi ti denuncio
perchè io ai miei diritti non ci rinuncio,
tu non mi seguire perchè non voglio soffrire
non parlarmi non voglio sentire.
Tu senza di me non saresti nato
non molestarmi io ti ho creato,
io posso giocare a calcio posso vestirmi in modo maschile
tu devi solo capire.
Io ho i tuoi stessi diritti
ma tu mi picchi
hai lo scopo di farmi soffrire
voglio farlo finire
quindi ti denuncio
perché io ai miei diritti non ci rinuncio.
16. Rap 2° A
ABBASSO LA VIOLENZA
CON LA POTENZA DELL’INTELLIGENZA
I BAMBINI APPENA NATI COSTRETTI A GUARDARE
E A SOPPORTARE
E INVECE DEVONO GIOCARE
RISPETTO
NON SONO UN TUO POSSESSO
NEMMENO UN TUO SOTTOMESSO
LE DONNE DEVONO INIZIARE A RIBELLARSI
E A LIBERARSI,
FACENDOSI RISPETTARE E MAI PIU’ MALTRATTARE
DONNE LIBERE
CHE POSSONO AMARE
QUANDO PRIMA NON POTEVANO NEMMENO FIATARE
RISPETTO
NON SONO UN TUO POSSESSO
NEMMENO UN TUO SOTTOMESSO
UNA DONNA NON PUO’ ESSERE PICCHIATA
MA DEVE ESSERE BACIATA
E ACCAREZZATA
LE DONNE NON SONO OGGETTI
MA FIORI DELICATI,
SONO DA RISPETTARE
E DA NON TOCCARE
LE DONNE SONO DA SPOSARE
E DA NON MALTRATTARE
SONO GIOIELLI DA CUSTODIRE
E DA NON FAR SOFFRIRE
LE DONNE SONO QUADRI RARI
DIFFICILI DA TROVARE
NON SONO DELLE SCHIAVE,
E SONO DA LIBERARE
LE DONNE SONO DA ASCOLTARE
E DA NON SFIORARE
SONO DA CURARE E DA AMARE.
PROVA A PENSARE QUANTO MALE DEVONO
SOPPORTARE.
LE DONNE SONO PILASTRI DA VENERARE
SONO DEE D’AMARE NON DA MALTRATTARE
LE DONNE SONO PERSONE NON LE TUE SCHIAVE O
SOTTOPOSTE
SONO GIOIELLI PURI E PREZIOSI DA CUSTODIRE
LE DONNE SI DEVONO RIALZARE E RIBELLARE
MA SOPRATTUTTO LOTTARE PER CAMBIARE
LE DONNE SONO ANGELI DOLCI, GENTILI E AMOREVOLI
DA ADORARE.
LE DONNE SONO COME FIORI DELICATI DA SPOSARE E
NON DA STRAPPARE.
LE DONNE SONO CREATURE GENTILI MA MAI DEBOLI DI
CUORE.
ALCUNE DI LORO LOTTANO PER I LORO DIRITTI
RISCHIANDO TUTTO CIÒ CHE HANNO, METTENDOCI
CERVELLO,
SONO EROINE SENZA MANTELLO.
17. Rap 2° C
La violenza è una cosa vera,
cosa sbagliata che si avvera.
La violenza è stupidità
Di una grande comunità.
Anni di botte e minacce,
ma nessuno ha seguito le tracce.
Le donne sono un bersaglio
Di cacciatori nati per sbaglio.
Il matrimonio violento è un matrimonio che non si dovrebbe fare,
frutto di un amore criminale.
Da sempre la donna ispira amore e poesia…
Eppure esiste la misoginia.
La violenza è simbolo di demenza,
quando non hai questa credenza hai più potenza.
L’esistenza di tale scemenza
È dovuta all’assenza dell’intelligenza.
Ma l’intelligenza vera
Si vede solo di primavera:
con la festa della donna,
ma non quella bella con la gonna.
Quella che ha combattuto e il muro delle discriminazioni ha abbattuto;
la donna che di giorno soffre e lavora,
ma tiene la testa alta ora per ora.
Dal passato fino al presente,
molte donne hanno combattuto fieramente,
ogni mente hanno cambiato
chiarendo ciò che è giusto e sbagliato.
18. Rap 2° D
Nella mia vita passata
molestare mi sono lasciata
quando nella mia testa c’era
solo una stanza buia e nera
Hey uomo smettila di peccare
ti porta solo a sbagliare
sul serio ti piace vedere una donna soffrire
con il volto in lacrime, da sola a morire
Ora tu uomo cerca la dignità
visto che l’hai persa sotto il terreno dell’alta velocità
Uomo quel che hai fatto non si può perdonare
Ma ora pensaci e cerca di cambiare
Nel mondo di femmine ce ne sono a destra e a manca
molte donne sono abusate
adesso non ne posso più sono stanca
e del resto non vorrebbero neanche essere molestate
La donna non è un oggetto da molestare
che debba stare a casa a lavare e a stirare
Donna cerca di liberarti
vai subito da qualcuno che possa aiutarti
Uomo, quella sera non ti sei controllato
ti eri un po’ troppo ubriacato
così un pugno le hai tirato
uno schiaffo, un calcio e così hai continuato
19. Rap 3° A
Quando un uomo con la macchina passò,
ad una donna fischiò,
con me in macchina salirai
e domande non farai
lividi brividi vengono subiti,
urla e grida uditi,
la mente tutta scura,
e la parola diventa insicura
la violenza contro le donne è un campo minato
per le ragazze letale, e va disinnescato
ogni mina è un pregiudizio che va distrutto
per non rischiare esploda tutto
finchè tutto non sarà finito,
combatteremo all’infinito,
affinchè le donne siano libere,
da questa guerra che le distrugge
se i bambini adesso educhiamo,
il futuro sistemiamo,
speriamo che migliore il futuro la donna avrà
e che pace per tutti ci sarà
la violenza è illegale,
ti colpisce la mente,
e ti fa star male,
ti rende diffidente
saremo con le donne fino all’ultimo secondo
finchè tutto non sarà finito,
continueremo finchè non sarà servito,
e il nostro messaggio arriverà in tutto il mondo
20. Rap 3° B
Per queste umiliazioni che ho subito
Per il mio corpo che avete sfruttato
E per la mia intelligenza che avete calpestare.
Vi pensate gradi e vi vantate di questo
Ma ti rispondo io cosa ne penso adesso.
Adesso basta con questa violenza
Noi donne abbiamo perso la pazienza
Di essere giudicate dall’appartenenza
Senza timore e timidezza.
Siamo donne libere con idee da esprimere
Smettete di deridere,
e incominciate a pentirvene
Perché la donna è bellezza
La donna è spensieratezza
La donna è forte
E comanda la sua sorte
La donna è coraggio
Ogni suo sguardo è un raggio
La donna è l’universo
Per celebrare non basta un gesto
Tutto questa violenza mi sembra lo spettacolo di un circo
Sottomette le donne,
Ma sembrate dei pagliacci.
Esercitando questa violenza in cosa ti senti migliore?
Tutto quello che vedo
È solo una follia
È il momento di dire Game over
A questa situazione.
21. Rap 3° C
La violenza è praticata da un uomo con molta incoerenza
un uomo violento
è sempre un uomo non contento.
Essendo una tortura
incute molta paura.
Un atto di violenza
porta sempre una grave conseguenza,
le donne stanno male
e cominciano a disperare,
la loro sofferenza
è dovuta alla prepotenza.
Ogni atto di violenza sulle donne è infondato
e ognuno di essi va eliminato,
ogni donna va tutelata
e non dovrà mai essere stuprata,
bisogna sempre denunciare
e mai pensare di sbagliare.
Non una donna in più picchiata
e non una in meno abbandonata,
in tutte le famiglie ci dovrebbe essere amore
ma in molte c’è sempre più dolore.
Rispetto al passato
il mondo è cambiato,
le donne violentate
sono spaventate.
I loro compagni
sono come ragni,
non le fanno scappare
le vogliono intrappolare.
Uomini e donne sono uguali
e i diritti vanno rispettati,
il 25 novembre è un giorno importante
e non è più addolorante,
la violenza sulle donne è sbagliata
perchè una donna va amata.
22. Tema di Dalia
In questo periodo hai vissuto diverse esperienze intense
(come la vicenda dell’uso improprio dei social media,la partecipazione all’evento internazionale OBR in piazza Garibaldi a Langhirano,l’uscita al teatro Regio).Racconta una pagina di diario qualcuna di queste esperienze (o di altre,se preferisci), mettendo a fuoco emozioni e riflessioni.
Caro diario,
oggi ti voglio raccontare le due date che mi sono rimaste impresse di quest’anno,sono il 14 e il 15 febbraio 2023.
14 febbraio 2023:
Il 14 febbraio, oltre che essere la giornata degli innamorati cioè San Valentino, è stata una giornata molto più importante, infatti la nostra scuola media Enrico Fermi di Langhirano a partecipato al progetto OBR,siamo scesi in piazza per ballare la coreografia apposita “Break the chain”,poi abbiamo ascoltato il rap di diverse classi e i discorsi a fare venire la pelle d’oca. Ma non credo che tu sappia la storia che c’è dietro a tutto questo: infatti noi ci stiamo lavorando dall’inizio dell’anno. Il 4 ottobre siamo rimasti a scuola fino alle 18:00 per iniziare a prepararci a questo evento,ci sono venuti a parlare i “Maschi che si immischiano” e ci hanno raccontato le diverse violenze tra cui quella di genere, sulle donne e in casa, poi siamo scesi in palestra per ascoltare i rap di Pistapoci.
Il ballo invece lo abbiamo imparato giorno dopo giorno a casa, in palestra, nelle ore buche e durante le lezioni. Nell’ora di arte invece abbiamo realizzato dei bellissimi cartelloni che dovevano esprimere il “no, alla violenza” che poi li abbiamo mostrati alla gente. Ed eccoci arrivati al 14 febbraio quando siamo rimasti fino alle 18:00 (eravamo vestiti tutti di nero e rosso perché era obbligatorio), alle 14 siamo scesi nell’atrio per provare il ballo (siamo stati lì due ore), poi alle 16:00 siamo andati in piazza,ci siamo preparati per il ballo e alle 16:30 abbiamo iniziato a ballare.e dopo, come ho già detto, abbiamo ascoltato i discorsi emozionanti delle altre classi. E stata una giornata bellissima e mi ha fatto riflettere tantissimo ed è stato anche molto emozionante perché ho vissuto emozioni che non avevo mai sperimentato.
15 febbraio 2023:
Il 15 febbraio è stata una giornata meravigliosa perché siamo andati al teatro Regio che è un teatro bellissimo, quando eravamo entrati ero incantata dalla sua bellezza, ci hanno fatto sedere nella platea e poi è iniziato “Il matrimonio segreto”, hanno recitato benissimo. Alla fine abbiamo applaudito tantissimo. Il teatro è stato l’evento più bello ed emozionante.
Caro diario, per oggi ti devo lasciare.(anche se non ti userò mai più).
Delia.
23. Tema di Gaia
One billion rising a Langhirano!
Lunedì ci è successa una cosa bellissima.
A Langhirano abbiamo avuto negli occhi e nelle orecchie cosa ne è stato di quel piccolissimo – fragile o forte lo si scopre solo dopo – seme che abbiamo provato a affidare a ragazzi e ragazze della scuola media Fermi: è magnificamente germogliato.
Nelle classi, grazie a insegnanti speciali guidate dalla professoressa Irene Sandei, il terreno era già fertile. Noi, insieme a Centro Antiviolenza di Parma e Orchestra Pistapòci, abbiamo provato a fare la nostra parte per lasciare a ciascuno e ciascuna il compito e la bellazza di coltivare le proprie aspirazioni, i propri sogni, per essere ciò che desiderano. E di prendersi cura anche dei sogni di compagni e compagne, delle loro incertezze, di ciò che li ferisce, o li fa restare nell’ombra o che li fa gioire. Di accoglierle tutte, quelle emozioni, e di sostenersi a vicenda quotidianamente.
Nelle ore passate insieme abbiamo avuto dei testimonial speciali: una capitana vera, Maddalena Bertelè del Rugby Colorno Femminile, e i colleghi di palla ovale delle Zebre Rugby, a raccontare che la forza fisica non va in coppia con la violenza, che dentro e fuori dal campo, da qualsiasi campo, pari è meglio. Opportunità alla pari, pari rispetto. E che il loro sport insegna che si procede insieme, e solo così si è forza.
Spinti anche dall’entusiasmo e dalla determinazione dell’assessora Alessandra Brindani e della consigliera Giorgia Gardoni, ai ragazzi e alle ragazze di Langhirano abbiamo chiesto di cambiarlo, quel loro pezzetto di mondo e il domani che è già oggi. Lo abbiamo chiesto e lo chiediamo ancora alle loro famiglie: cambiate il mondo insieme a loro, ricevete come un dono la loro unicità.
Grazie !
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